giovedì 31 gennaio 2013

Stampa libera, anche se...

(Questo era il vecchio proposito per cui avevo creato il blog. Poi mi sono scocciato velocemente di leggere articoli scritti male su giornali stampati malissimo)

Per dirla con un manuale universitario: «...l'Italia è considerata come appartenente ad un modello di pluralismo polarizzato, caratterizzato da integrazione dei media nella politica di partito, storica debolezza dei media commerciali, e forte ruolo dello stato». E ancora: «Sebbene una vera stampa di patito sia quasi completamente scomparsa, i quotidiani continuano a rappresentare distinti orientamenti politici e questo trova una corrispondenza negli atteggiamenti politici dei loro lettori».
Ossia seppur nessun partito possiede più direttamente un giornale, comunque il giornale si comporterà effettivamente come un alleato, come un organo di diffusione delle idee del dato partito e un forte concorrente delle idee del partito "opposto".
 
In questa situazione è utilissimo quindi andare anche oltre il fact-check, ormai sdoganato in qualsiasi salotto mediale, e affrontare, almeno la carta stampata, con un qualcosa che potrebbe chiamarsi reality-check, cercando di capire perché alcuni discorsi che si trovano sui quotidiani, seppur non sbagliati, perché opinioni individuali e quindi insindacabili, siano quantomeno scorretti in senso morale - oppure storico, si potrebbe dire.

Che poi saranno opinioni pure queste, ma almeno cercheranno di fare le bucce a tutti - anche solo per andare contro. 


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